Elezioni 2017

 

D'Anna Umberto si presenta

Mi chiamo U D ed ho 43 anni.

Sono nato e cresciuto a Thiene, ma divido amore e senso di appartenenza fra la mia cittadina e la grande città di Napoli, di cui sono originari i miei genitori e di cui mi sento elettivamente parte, anche se non vi ho mai trascorso più di qualche mese di vacanza.

Politicamente amo definirmi un “volto nuovo”, poiché  - fortunatamente – non sono noto come personaggio politico, ma piuttosto magari per il mio impegno per il mondo della disabilità, cui appartengo dalla nascita, essendo affetto da tetraparesi spastica, e cui ho dedicato i miei due libri “In un cerchio di vita” (2009) e “Nero su bianco” (2015).

Non mi sento  penalizzato dal mio vissuto di persona con difficoltà motorie, e nemmeno mi pare di essere il “rappresentante” esclusivo di un gruppo di persone con particolari problemi, ma anzi penso che la mia disabilità abbia amplificato la mia sensibilità a trecentosessanta gradi, rendendomi più recettivo di tutte le realtà di bisogno, e capace di trattare con il dovuto rispetto chi le vive, intervenendo “con i guanti di velluto”, per cercare di fare, ma non di colpire.

Il mondo della politica l’ho visto più spesso attraverso la lente della critica, in occasione della mia attività di giornalista, alla quale mi sono dedicato negli ultimi cinque anni.

Che cosa allora mi spinge ad avvicinarmici da attore?

Una considerazione negativa ed una positiva.

Negativamente, la consapevolezza di una mancanza, di non aver trovato cioè un occhio sensibile qualora mi è successo di chiedere o semplicemente di necessitare di qualche forma di aiuto. La convinzione, radicata sull’esperienza, questa sì della mia particolare realtà di disabile, che anche quando qualcosa per un’utenza si è fatto, paradossalmente non lo si è fatto con l’occhio centrato sull’utenza, ma quasi sempre cercando di averne nel contempo un qualche vantaggio. Una “generosità pelosa”, insomma, che si rassegna a dare a chi ha meno, solo se con l’occasione può ottenere un qualcosa per chi ha di più…

Positivamente, quella dose di sano entusiasmo che hanno gli atleti quando entrano in campo. La coscienza che sempre, qualora ho sentito riporre su di me la fiducia di qualcuno, ogni qualvolta qualcuno è stato capace di accendere per me la “scintilla” della stima, sono stato capace di dare al meglio e molto di più di quanto avevo previsto.

La voglia di accendermi  e di “segnare il mio goal” sotto l’effetto del tifo di chi crede nel mio operato, la curiosità di mettermi alla prova in un contesto in cui io possa essere non solo me stesso, ma tante persone, che io rappresento, insieme raccolte in me.

Ho scelto questa lista, perché mi è sembrata pulita, non politicizzata e sufficientemente mista.

Pulita perché la maggior parte delle persone non ha esperienza di politica e pertanto ognuno di noi si propone innanzitutto come se stesso, come ciascuno è nella sua vita “normale”.

Non troppo politicizzata perché nessuno ha una chiara collocazione partitica, e pertanto  deve obbedire ad un grande padrone, e ognuno può ragionevolmente porsi come primo obiettivo quello di offrire un servizio alla propria città.

Sufficientemente mista perché al suo interno le diverse situazioni sociali sono tutte rappresentate, dal professionista alla casalinga, dal disabile, allo straniero.

Mi riconfermo con lo stesso candidato sindaco che ho scelto nelle scorse elezioni amministrative, per dimostrare che non ho cambiato idea sulla persona, né sulla convinzione che alle elezioni amministrative si scelgano appunto le persone, non i colori politici, e lo si faccia sulla base di una conoscenza personale delle loro caratteristiche umane e professionali.

Non che nel frattempo io non mi sia guardato attorno… Un ringraziamento particolare lo devo anzi all’associazione “Sinergie 2023”, con presidente Manuel Benetti, con cui ho lavorato in questo quinquennio con l’obiettivo di fare qualcosa di concreto per aiutare chi ne aveva bisogno, e  con risultati talvolta sorprendenti. 

Che cosa ho imparato dalle scorse elezioni amministrative?

La voglia di affrontare queste nuove elezioni senza farmi influenzare, come la scorsa volta, da chi mi guida, non più da novellino che si lascia pilotare, ma in modo autonomo e personale.

Voglio parlare di più con la gente, fare quello che voglio fare e dire quello che voglio dire, perché la cittadinanza questo cerca: la verità. Voglio farmi conoscere per quello che sono, per dare agli elettori la possibilità di scegliermi o non scegliermi per le mie caratteristiche personali – lasciamo stare che con questa scelta poi appoggeranno  la mia lista. Perché poi, ad elezioni finite, sarà questo che l’elettore dovrà ritrovare, la mia persona, come interlocutore e come portavoce.

Non sono sicuro di vincere le elezioni, anzi penso che questa volta sia più difficile dell’altra.

Perché è diventato sempre più problematico proporsi al cittadino in modo credibile, e questo a causa di problemi più grandi di noi, come la mancanza di lavoro e di fondi, ed anche di trasparenza nel mondo della grande politica.

Per questo penso sia giusto non provare neanche a fare agli elettori promesse improbabili, ma semplicemente promettere che ci sarò al loro fianco, per cercare di trovare insieme soluzioni e compromessi possibili.

Che mi impegnerò al loro fianco per rinnovare la nostra città.

Che cosa rinnovare a Thiene?

Innanzitutto vorrei che fosse data più importanza al cittadino di Thiene.

E a questo proposito chiarisco che per me tutti sono uguali, se scelgono di essere cittadini di Thiene e di vivere a Thiene, secondo le regole di Thiene.

Possiamo fare insieme le regole, possiamo imparare ed allargare gli orizzonti delle nostre regole, ma non possiamo accettare di non avere regole o di lasciar proliferare il disagio di darsi fastidio a vicenda.

Vorrei migliorare la scuola, perché è dalla scuola che nasceranno i futuri cittadini di Thiene ed i futuri lavoratori che faranno il benessere della nostra città.

Vorrei dare una mano a chi ha meno, ma anche fare loro capire che aiutare non significa dare denaro gratuitamente, ma permettere di rendersi utili con la propria collaborazione ed il proprio lavoro ed averne un giusto e dignitoso compenso.

Alle persone diversamente abili dico che non voglio rappresentare soltanto la loro categoria, ma che, come è fisiologico, terrò sempre una telecamera puntata sulle loro necessità.

Al sindaco Casarotto voglio dare questo messaggio: che abbia fiducia in me, non perché sono meglio degli altri, ma perché non mi do mai per vinto.

Non sono perfetto, ma cerco sempre di perfezionarmi e faccio mie le missioni più impossibili perché sono abituato a sfidare me stesso fin da bambino.

E sono capace di rialzarmi sempre, anche da una delusione e da una sconfitta, come quella della scorse amministrative, quando, dopo che la sua lista ha vinto anche col mio appoggio, al suo tavolo io non mi sono seduto.

Ma non è niente, è solo una nuova sfida.      

11 giugno 2017:  metti la croce sulla lista  “FARE PER THIENE” e scrivi a fianco il nome D’ANNA  per portare la tua voce al primo posto.